“Progetto Ortles” – Perforazione in alta quota

A cavallo di settembre e ottobre 2011 sono state recuperate, a 3859 m di quota sulla Vedretta Alta dell’Ortles (in Alto Adige), 4 carote di ghiaccio, le prime estratte da questo settore delle Alpi. Tre di queste avevano raggiunto il substrato roccioso a 75 m di profondità mentre l’estrazione dell’ultima carota era stata arrestata a 60 m. Nell’ambito del convegno internazionale di paleoclimatogia IPICS 2012 (www.ipics2012.org/) tenutosi presso Marsiglia (Francia), sono stati presentati i risultati relativi alle prime analisi delle carote di ghiaccio estratte. Nonostante i ripetuti fenomeni di fusione superficiale che hanno interessato il ghiacciaio dell’Ortles soprattutto durante le estati più recenti, il ghiaccio più profondo ha conservato memoria annuale delle caratteristiche dell’atmosfera del passato. Le analisi hanno anche mostrato che nel ghiaccio estratto a 41 metri di profondità è presente uno strato leggermente radioattivo risalente all’anno 1963. Quest’anomalia, comunemente identificata nei siti di perforazione glaciali del pianeta, dall’Antartide fino alla Groenlandia, è infatti riconducibile al periodo storico di massima frequenza dei test nucleari in atmosfera ed è utile per la datazione delle carote di ghiaccio. Sempre a questo scopo, il ritrovamento a 74 metri di profondità di un’aghifoglia di larice trasportata in alta quota dai venti durante l’antichità, ha permesso di ottenere, tramite la tecnica di analisi del carbonio 14, una prima indicazione dell’età del ghiaccio basale dell’Ortles che potrebbe risalire a 2664 anni fa, all’epoca della transizione tra la prima e la seconda Età del Ferro.

Il Progetto Ortles è un progetto di ricerca internazionale, supportato dalla Ripartizione Protezione Antincendi e civile della Provincia autonoma di Bolzano e dalla National Science Foundation americana ed è coordinato dal Byrd Polar Research Center dell’Università dell’Ohio (USA) e dall’Ufficio Idrografico della Provincia autonoma di Bolzano, i quali si avvalgono della collaborazione scientifica dell’Università e l’IDPA-CNR di Venezia, l’Università di Innsbruck, l’Università di Berna, l’Accademia Russa delle Scienze di Mosca, l’Università di Padova (TeSAF), l’Ufficio Geologia e prove materiali della Provincia autonoma di Bolzano, l’Università di Pavia, Waterstones s.r.l. di Varna e il gruppo di Remote Sensing dell’EURAC di Bolzano. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito del progetto (www.ortles.org).

Risultati preliminari sono illustrati in una nota breve pubblicata su GFDQ

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